di Filippo Miotto, pubblicato il 16 agosto 2023.

Il SUV secondo Angelelli Automobili.
Ebbene sì, anche Angelelli Automobili, la nuova Casa Automobilistica Italiana, ha deciso di cimentarsi nella progettazione e futura realizzazione di un SUV ad alte prestazioni. Talmente alte che loro stessi lo identificano come HyperSUV, il loro D3 HyperSUV.
Amati e odiati allo stesso tempo dai puristi dell’auto, non bisogna certo negare che questa tipologia di mezzi suscita un fascino incredibile anche nei più restii. Ruote alte, passo allungato, sbalzi di conseguenza contenuti e linee sempre più filanti. Questo il segreto del successo delle loro linee, unitamente al fatto che si possa salire in 4-5 persone. Naturalmente la trazione integrale e certe dimensioni permetterebbero anche di cimentarsi sullo sterrato, ma questi sono veicoli nati invece per stare ben attaccati… all’asfalto.
In precedenti colloqui con il designer Davide Angelelli mi era stata anticipata l’intenzione (anche se credo che quando me ne parlo ormai nella sua testa, e nel suo computer, si erano già decisi molti aspetti tecnici al riguardo) di progettare un SUV. La scelta, naturalmente, di questi tempi è obbligata. Il mercato richeide questa tipologia di veicoli. Gli stimatori ci sono. E anche noi guardiamo con ammirazione questi bestioni dove la sportività non passa certo inosservata.
La linea esterna e gli interni.
Poche le immagini disponibili al momento: una vista laterale e una degli interni. Partiamo dallo studio della linea esterna.

Come ogni SUV che si rispetti si possono notare le ruote di grandi dimensioni e il passo generoso, in questo caso dichiarato di 3004 mm. La lunghezza, di poco inferiore a 5 metri, comporta in questo modo degli sbalzi contenuti. Unendo a ciò un’altezza del corpo vettura molto ridotta, dichiarata di 1300 mm, si ottiene una linea molto filante che dissimula le dimensioni del veicolo.
La linea di cintura alta, i fari di ridotte dimensioni, proposti come delle fenditure nella carrozzeria, l’abitacolo arretrato rispetto all’asse anteriore, e quello sfogo d’aria a valle del pasaruota nateriore, rimarcato dalla modanatura nera che prosegue con il profilo delle minigonne laterali, porta ad avvicinare questo SUV ad una “shooting brake car”. Il disegno delle portiere enfatizza ancora più questo aspetto che dona ancora più sportività al veicolo.
Gli interni, invece, propongono delle scelte estremamente futuristiche, con una impostazione minimale della strumentazione fisica, proponendo al contempo una rimarcatura di alcuna parte della componentistica, dal volante sportivo con linee evidenziate, al disegno della parte dedicata alla climatizzazione, con bocchette dell’aria strutturate.

Interessante e curioso il tunnel centrale, molto alto, che termina praticamente al livello del volante. Come mai questa scelta? Dai dettagli presente sul sito ufficiale del D3 HyperSUV (clicca quì per vederlo), non vengon fornite spiegazioni. Una ipotesi, anzi due, possono essere fatte tenendo conto della tipologia di veicolo e dell’impostazione scelta.
Stiamo infatti esplorando un veicolo ad altissime prestazioni in cui grande cura è dedicata all’ergonomia e alla gestione dello stesso in ogni condizione di marcia. Un tunnel centrale alto permetterebbe, quindi, di avere tutti i comandi a disposizione allontanando poco la mano dal volante e mantenendo i tasti, fisici o “tattili”, all’interno del campo visivo. Altra ipotesi di scelta del tunnel centrale alto potrebbe essere dovuta alle stesse dimensioni del D3. Il SUV è rialzato da terra ma ha un’altezza complessiva ridotta se pensata per questa tipologia di veicolo. Da ciò discende la necessità di rialzare all’interno dell’abitacolo certe componenti, come appunto il tunnel centrale, rendendo lo stesso effetto dei coupé più sportivi.
Potenza e controllo.
Da quì non si scappa. Ormai non ha più senso parlare di potenza pura se poi non si ha modo di gestirla nel modo più corretto possibile. Da questo punto di vista Angelelli Automobili ci ha abituato ad una elevata cura del dualismo potenza vs sicurezza.
I dati dichiarati parlano di una unità di potenza ibrida che, grazie al supporto dell’unità elettrica, garantirà un valore finale di oltre 1000 CV, sufficienti ad offrire una accelerazione 0-100 km/h prossima a 2.5 secondi. Pochi altri i dettagli sul motore.
La sicurezza di marcia, sia in condizioni estreme sia in condizioni standard, viene offerta con diverse modalità inscindibili. Innanzitutto bisogna coffermarsi sulla cura aerodinamica data al corpo vettura. La gestione dei flussi d’aria, e il loro fluire intorno alla carrozzeria, comportano lo stesso “effetto suolo” che abbiamo già visto in altri modelli di questa casa, dalla Superperformante D1 (clicca quì per leggere l’articolo) alla Hintegrale (clicca quì per leggere l’articolo), ottenuto anche tramite complessi sitemi di aerodinamica attiva.
Il telaio è basato sulla innovativa tecnica del Generative Design ed ottimizzazione topologica delle strutture e successiva stampa 3D in lega titanio-alluminio. Questa ascelta permette di aumentare notevolmente la rigidezza del telaio e di ridurre i pesi. Il D3, infatti, nonostante le dimensioni di quasi 5 metri di lunghezza per quasi 2 metri di larghezza, è proposto ad un peso inferiore a 1600 kg.
Continuando in tema sicurezza stradale e controllo del veicolo, anche per il D3 HyperSUV vengono adottati i sistemi di “Predictive Technology”. Una unità centrale basata sull’intelligenza artificale gestisci informazioni in arrivo da giroscopi, gps, sistemi di visione a 360° e da altri innumerevoli sensori, in modo che l’auto abbia sempre coscienza di quello che sta succedendo intorno, che sappia leggere la strada, in modo da arrivare quasi a predire cosa staraà per succedere ed intervenire, o suggerire al pilota, cosa fare per garantire la stabilità e la sicurezza del SUV.
Non ci resta che aspettare altri numerosi dettagli dalla casa madre…
Di Filippo Mitto, pubblicato il 16 agosto 2023.


Ciao Filippo, colgo l’occasione per porti un quesito… il termine SUV è utilizzato ormai per mezzi molto diversi dal concetto iniziale di “Sport Utility Vehicle”, a mio parere un’auto come questa non ha nulla di tale tipo di mezzi, ma a questo punto mi sfugge qualcosa… quali sono le caratteristiche imprescindibili di un SUV a tuo avviso? Un saluto
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Ciao Luca. Hai posto una domanda semplice ma non banale, anzi… Il mercato moderno richiede sempre più veicoli ibridi anche dal punto di vista della carrozzeria per soddisfare le esigenze, quasi esclusivamente, estetiche e di stile volute dalla clientela.
Il D3 di Angelelli, come il Purosangue Ferrari, l’Urus Lamborghini e il Lotus Eletre vengono ormai classificati come hyperSUV, classe ormai indipendente che permette linee particolari come quelle del D3 e degli altri già citati.
Tornando alla domanda, lo sport utility vehicle dovrebbe essere, in teoria, un fuoristrada reso confortevole. Dimensioni importanti, motori di cilindrata medio alta, trazione integrale ma, al contempo, assenza di riduttore al cambio, abitacolo ben rifinito, dotazione di accessori importante e una linea esterna più morbida, magari sportiva. La possibilità di fare del fuoristrada poco impegnativo dovrebbe essere contemplato, anche se la gommatura montata non è mai in questa ottica.
Storicamente viene individuato come capostipite di tutti i SUV la Lamborghini LM002, almeno tra quelli sportivi. Rimanendo in settori più umani, esempi di veri SUV potrebbero essere quelli a marchio Jeep, oppure alcuni prodotti giapponesi e coreani.
Per gli altri torniamo a parlare di ibridi, di fuoristrada anomali o di chissà cos’altro.
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Grazie della risposta, trovo ci sia molta confusione sul tema ma, come hai detto tu, ” Il mercato moderno richiede sempre più veicoli ibridi anche dal punto di vista della carrozzeria per soddisfare le esigenze, quasi esclusivamente, estetiche e di stile volute dalla clientela.”
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